La brucacchia, nome salentino della portulaca oleracea, è una erbacea annuale ben nota a chi lavora in orti e campi, considerata un’infestante, tendenzialmente più benigna di altre, è invece più difficile da trovare nei terreni incolti. La brucacchia ha foglie e fusti carnosi, tanto da sembrare una succulenta. Fiorisce in estate con piccoli fiorellini gialli, amati dalle api, che una volta diventati frutti producono un sacco di piccolissimi semi.
È una fonte vegetale di acidi grassi essenziali polinsaturi omega-3, di cui contiene discrete quantità (su 100 grammi di foglie ci sono circa 350mg di acido α-linolenico). Contiene più omega 3 di qualsiasi altra pianta vegetale a foglia. Gli studi dimostrano anche che la brucacchia contiene 0,01 mg/g di acido eicosapentaenoico (EPA – altro omega 3). Possiede inoltre un elevato contenuto di proteina cruda e di polisaccaridi idrosolubili.
La portulaca contiene molte vitamine, principalmente vitamina A, vitamina C, vitamina E e piccole concentrazioni di vitamine del gruppo B. Ottime anche le concentrazioni di certi minerali come il magnesio, il manganese, il potassio e il ferro (anche se poco biodisponibile).
I glucidi sono tendenzialmente semplici (glucosio e fruttosio), i peptidi a basso valore biologico (discreta anche la percentuale di amminoacidi liberi, tra cui l’acido glutammico, l’alanina ecc.) e gli acidi grassi insaturi. L’apporto calorico è molto basso.
La brucacchia ha proprietà depurative, diuretiche, anti-diabetiche e anticolesterolo.
Viene consigliata per curare diarrea, vomito, enterite acuta, emorroidi ed emorragie post-partum.
Gli acidi grassi Omega-3 sono grassi importanti che il corpo non può produrre, pertanto dobbiamo ottenerli dall’alimentazione.
Se da un lato la portulaca ha un basso contenuto di grassi totali, dall’altro gran parte del grasso che contiene è sotto forma di acidi grassi omega-3. Infatti contiene due tipi di acidi grassi omega-3, ALA ed EPA, se pur in percentuale minore. L’ALA si trova in molte piante, ma l’EPA si trova principalmente nei prodotti animali (come i pesci grassi) e nelle alghe. Rispetto ad altri ortaggi, ha valori eccezionalmente elevati di ALA. Contiene 5-7 volte più ALA degli spinaci.
La portulaca è molto più ricca di acidi grassi omega-3 rispetto ad altre verdure. Contiene elevate quantità di ALA, ma anche tracce di EPA, una forma più biologicamente attiva di omega-3.
È spesso consumata fresca unita ad insalate a cui conferisce un mordente maggiore. Nel Salento in passato era utilizzata per condire le friselle insieme al pomodoro.
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