Il lampascione o pampascione (Muscari comosum o Leopoldia comosa), appartenente alla famiglia delle Liliaceae (o Hyacinthaceae secondo la classificazione APG), è una pianta erbacea diffusa nelle regioni mediterranee, ben nota nella cucina salentina, di cui costituisce una prelibatezza, sicuramente da annoverare tra i prodotti tipici salentini. I suoi fiori, di colore da violaceo-olivastro e dalla particolare ed elaborata struttura, sbocciano in primavera, durando fino all’estate, il bulbo globuloso o ovato-piriforme, ricco di sali minerali e che cresce a 12-20 cm circa nel sottosuolo, è simile a una piccola cipolla data la sua struttura a tuniche sovrapposte e compatte, pur appartenendo alla famiglia dell’aglio, presenta un colore rosso-violaceeo e ha spesso un sapore amarognolo, mitigato in cucina immergendolo in acqua per diverso tempo e bollendolo.
La cottura classica è la lessatura previa pulizia e ammollo di 24 ore in acqua, si condiscono con olio e aceto, ma sono gustosi anche fritti, passati nella farina e nell’uovo.
Buonissimi al forno con le patate, si puliscono, si lasciano in ammollo un’intera notte, si incidono a croce alla base quindi sono uniti alle patate tagliate a fette, conditi con olio e sale, e infornati.
Si possono anche conservare sott’olio o sott’aceto.
Al lampascione, ortaggio ben noto agli antichi romani e citato persino da Ovidio e da Plinio, sono attribuite numerose proprietà curative: è diuretico, emolliente, lassativo, stimolante generale e dell’appetito, attiva le funzioni gastriche, stimola la secrezione biliare, favorisce la riduzione del colesterolo e svolge anche un’azione antipertensiva; per la sua azione antiputrida potrebbe aiutare a prevenire il tumore intestinale. Ha un basso contenuto calorico e contiene una discreta quantità di calcio. Come l’aglio e le cipolle questo ortaggio contiene anche componenti ricche di zolfo, flavonoidi, acidi fenolici, steroli, saponine e mucillagini.
È controindicato per i sofferenti di stomaco e di disturbi epatorenali e se ne consiglia un consumo moderato, preferibilmente una volta a settimana.
Non è di facile reperibilità in tutti i periodi dell’anno, viene venduto a prezzi piuttosto elevati ed è poco coltivato.
Il lampascione è stato classificato come prodotto agroalimentare tradizionale italiano ed è incluso in un apposito elenco predisposto dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali in collaborazione con la Regione Puglia. In diversi comuni della Puglia si tengono ogni anno sagre dedicate a questo ortaggio.
Nel dialetto salentino il termine pampascione oltre ad indicare questa pianta, così gustosa e dalle tante proprietà benefiche per l’organismo, è anche utilizzato per dare dell’imbecille a qualcuno. In particolare denoterebbe gli attributi sessuali maschili, evidentemente per la forma, e pertanto è usata in senso figurativo per offendere qualcuno o per indicare fastidio e rabbia (stare sui pampascioni, rompere i pampascioni).
Comments